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- ALLA SCOPERTA DEL QUARTIERE CASTELVECCHIO - 

Tra l’880 e il 900 gli arabi edificano a Ibla “U Cassaru” il Kasr; forte e ben arroccato, resiste nei due secoli successivi, ai diversi assalti bizantini, cade per mano dei Normanni nel 1091. Ampliato e rinforzato, diviene quindi il Castello dei Conti di Ragusa.

Splendore e declino accompagnano le sorti del maniero in modo alterno fino al terremoto del 1693, dopo, la rovina ed il completo abbandono.

 

La diociottesima edizione di Iblabuskers , avrà come obbiettivo, offrendo alcuni dei suoi spettacoli particolarmente belli, di riportare l’attenzione sulla zona dell’antico Cassero e far fluire il pubblico curioso attraverso scalinate e corti, alla riscoperta dei luoghi dell’antico Castello Normanno: Che così viene descritto nello scritto del 1844 di Zaccaria Gurrieri, Frate Minore Riformato: “Teneva dentro 4 fortissime torri alte a proporzione che tutti vi si abitavano correndo in mezzo di ognuno di esse ... e sopra d'esse alcune mergole e certe palle di pietra rotonda... Le torri poi erano negli angoli del castello che servivano di termine ovvero cantoniere di mirabile lavoro... poi si aveva un'altra piazza d'armi circondata da muraglie e di altre due torri verso mezzogiorno delle quali una si diceva la torre Nuova e l'altra la torre d'Ercole. Il circuito poi di detto castello è di salme 4 di terreno in circa...

...oggi però si trova un bel giardino pieno di belli frutti, soltanto se ne vedono le vestigia dell'antichità, ma gli intagli servirono per fabbricare la nuova matrice chiesa dei pp.riformati zoccolanti...” da Storia di Ragusa prima e dopo del terremoto del r. padre Zaccaria della abbondantissima città di Ragusa(1844) Questo luogo, una volta nocciolo attivo e cuore della cittadella medioevale , (oggi Piazza dottor Solarino caratterizzata dall’ingombrante sagoma dell’ex distretto militare) si è trasformato con il tempo in uno spazio anonimo, dimenticato, quasi una periferia nel centro di Ibla.

Per raggiungerlo certo, bisogna risalire il colle, andar su per scale ed è però tra quei vicoli e quelle rue, che si coglie la particolare essenza di Ibla ed è dalla vista che si gode dall’alto del colle che si percepisce la sua antica storia.

 

Un luogo che ritroverà centralità nelle sere del festival.

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